Vista
la centralità decisiva della cogenitorialità per la crescita sana dei figli,
l’obiettivo primario – il primo progetto terapeutico – del lavoro gestaltico
con la famiglia sarà dunque quello di ripristinare o costruire la
funzione-Personalità cogenitoriale. Nella prospettiva della GT, la
cogenitorialità – lo ribadiamo – per quanto a livello terminologico possa
richiamare altri approcci, si differenzia nella sostanza per il suo radicarsi e
fondarsi sulla corporeità o, meglio, sull’intercorporeità. Il focus del
nostro intervento non poggia dunque sui comportamenti, sui ruoli, sul sistema,
ma sui vissuti corporeo-relazionali di ogni membro, che sono l’origine della qualità
dei rapporti in famiglia. Si può affermare che ogni disagio psichico di un
figlio rimanda a delle precise disfunzioni della coppia cogenitoriale. Fin
quando un genitore – anche il più bravo e il più esperto – pensa e parla come
se il rapporto con il figlio fosse migliore di quello che l’altro coniuge ha
con il ragazzo, il figlio non farà passi avanti. Credo che uno dei fallimenti
della tecnica dell’holding con bambini dello spettro autistico sia stato
la focalizzazione errata sul rapporto madre/figlio, escludendo il padre. Il
livello di eccitazione di energia dei bambini è una variabile dipendente dalla
struttura rigida, flessibile o assente rappresentata dalla funzione-Personalità
cogenitoriale.
Giovanni Salonia, Danza delle sedie e danza dei pronomi.
Terapia gestaltica familiare, ed. Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2017, pagg.
63-64
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