Uno
sguardo finale, per quel che concerne le forme sostantivali del libro, merita
il campo semantico ad alta frequenza del “corpo” e delle sue differenti articolazioni.
Anche a questo proposito iniziamo da qualche numero: «hand» torna 57 volte
(«hands» 21), «eyes» 39, «mouth» 29 («mouths» 7 e «kiss» 17), «arms» 19 (e «arm»
15), «heart» 18, «breast» 6. È impossibile condurre in questa sede un’analisi
puntuale di un’area così centrale, folta e complessa, ma possiamo pur sempre trarre
da uno sguardo di superficie, quale quello che ci siamo prefissati, alcune
indicazioni importanti. Concentriamoci perciò sul nucleo altamente sensibile delle
forme del «bacio» e della «bocca». Intanto perché c’è una corrispondenza voluta
e inquietante tra la «bocca» in quanto organo del mangiare in senso puramente economico
(i figli visti come «bocche da sfamare») e la «bocca» quale organon dell’amore
mancato (dalla bocca di Mrs. Darling non esce il bacio che Wendy vorrebbe
afferrare; ma nemmeno il marito cela fa a ottenerlo). Come a dire che dove la
bocca è considerataanzitutto sul piano dell’utile e dell’economico, il suo
versante affettivo soffre e si riduce fino a incepparsi.
Ma
se la notte Mrs. Darling sogna Peter, perché «she had seen him before in the
faces of many women who have no children» e «he was very like Mrs. Darling kiss»
(p. 12), allora Peter è il bacio non dato, non uscito dalla bocca della mamma
di Wendy, della moglie di George: è la maternità non compiuta nella dedizione assoluta
del corpo, nella consegna totale di sé, senza pudori e senza schermi; è il
corpo non consegnato al marito-ragazzo, così da fargli sentire il calore del
sesso di una donna amante che avrebbe potuto condurlo verso una statura adulta.
Antonio Sichera, Le
venti parole di Peter Pan, in Giovanni
Salonia (ed.), La vera storia di Peter
Pan. Un bacio salva la vita. Cittadella Editrice - 1° Edizione Dicembre
2015, pagg. 56- 57
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