La
comunicazione del tipo ‘risposta empatica’ è fondamentale nell’essere genitori
e nel prendersi cura. Include, oltre il comprendere l’altro, anche l’iniziare
un dialogo sui vissuti personali e relazionali. Prima di ogni intervento educativo
bisogna ‘vedere’ lo stato d’animo, il vissuto del figlio, cercare di mettersi
dal suo punto di vista e nel suo mondo emozionale per aprire lo spazio ad un
confronto con altre prospettive. Se un ragazzo, mentre studia a casa, si
lamenta del carico di compiti, espressioni del tipo «È vero che studiare stasera
ti è proprio pesante: mi chiedo quale alternativa possiamo trovare» creano
contatto e permettono il riattivarsi dei circuiti relazionali e il
potenziamento dell’energia. Sarà il ragazzo stesso ad inventare allora
soluzioni congrue ed efficaci per il suo pomeriggio di studio. Ogni confronto
con il ‘dover essere’ deve partire dal riconoscimento del ‘dove’ si collochi in
quel momento la persona. ‘Empatia allargata’ sarà definita quella che riesce a
comprendere i vissuti dell’altro anche da poche parole. La semplice esclamazione
«Che fatica!» di un figlio che rientra in casa dalla scuola riceve una risposta
di empatia allargata se il genitore risponderà, ad esempio: «È proprio pesante
in certi giorni la scuola!». Una risposta empatica apre il dialogo in modo
fluido rispetto a domande e giudizi.
Giovanni Salonia, Danza delle sedie e danza dei pronomi.
Terapia gestaltica familiare, ed. Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2017, pagg.
60-61
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