Quanta
energia è possibile esprimere in famiglia? E, quando l’energia emerge, come
viene accolta, contenuta, direzionata? Un luogo tipico in cui la famiglia
rivela la fiducia nell’autoregolazione dell’O. e della relazione è proprio
l’educazione alla corporeità, aggiornata secondo le diverse tappe della
crescita. Dire al ragazzino quattordicenne: «Copriti perché c’è freddo» gli meta
comunica che non ha strumenti per riconoscere la temperatura. Diversamente dirgli:
«Se c’è freddo ci si copre» è un invito a usare la propria autoregolazione, ad
ascoltare il suo corpo e le sensazioni che esso gli trasmette. La funzione-Es,
a dispetto della consonanza linguistica, è completamente altro (direi quasi
l’opposto) dell’Es freudiano. Perls, sostituendo la tecnica freudiana delle
libere associazioni con la concentrazione (il Sé che si concentra), tradusse in
prassi terapeutica l’antica saggezza agostiniana: «In interiore homine
habitat veritas». La verità del singolo e della famiglia si trova nei corpi
e nell’intercorporeità: ascoltare questa verità corporea è percorrere le vie
che dai bisogni, dalle sensazioni, dalle emozioni, si incanalano nell’intenzionalità
e conducono al contatto pieno e alla crescita.
Giovanni Salonia, Danza delle sedie e danza dei pronomi.
Terapia gestaltica familiare, ed. Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2017, pag. 50-51
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