Occorre
ribadire un concetto fondamentale: la funzione-Io non è il risultato del polemos
tra il ‘cosa sento’ della funzione-Es e il ‘chi sono diventato’ della
funzione-Personalità, ma è bensì l’agente della soluzione creativa, che
attraverso processi di identificazione con il ‘proprio’ e di alienazione
dell’elemento ‘estraneo’ dà vita ad un adattamento creativo. Così, una nuova
esperienza genuina può essere assimilata a livello corporeo aggiornando il «Sé autobiografico»,
ossia il ‘chi sono diventato adesso’. Nella teoria gestaltica del Sé vengono
quindi coniugate, in modo elegante e convincente, due realtà dinamiche dell’esistenza
umana: l’energia e il contenimento, il movimento e la struttura, l’esserci e il
divenire, l’emozione e il sentimento, ciò che dura e ciò che si rinnova nella
crescita. L’eccitazione e la struttura – la funzione-Es e la funzione- Personalità
– sono due elementi decisivi e inscindibili della crescita umana. Perché la
crescita accada, l’energia deve potersi esprimere ma nello stesso tempo deve
essere contenuta e direzionata da una struttura flessibile. Senza struttura,
l’energia si trasforma in agitazione e non prende la forma di esperienza che
assimila e produce biografia corporea; in una struttura rigida, al contrario,
l’energia si blocca e il Sé si devitalizza o somatizza, producendo stereotipie esistenziali.
Giovanni
Salonia, Danza delle sedie e danza dei
pronomi. Terapia gestaltica familiare, ed. Il Pozzo di Giacobbe, Trapani
2017, pag. 47
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