Chiariti
i fondamenti della relazione terapeutica nell’ottica gestaltica, possiamo ora
in ultima analisi concentrarci sul concreto lavoro del terapeuta dinanzi alle
interruzioni del contatto e alla puntuale emergenza dell’a. In realtà il
terapeuta lavora non tanto sulle interruzioni del paziente in genere, ma sulla
interruzione che emerge nel qui-e-adesso del contatto che si sta co-creando. Le
interruzioni si sono infatti stratificate nel tempo fino a formare quella
famosa ‘struttura cipollina’ di cui parla Perls a proposito della consapevolezza.
Le esperienze di interruzione di contatto che hanno ridotto la competenza
relazionale dell’O. sono diventate sfondo inconsapevole. Nel qui-e-adesso ci si
trova a confrontarsi, dunque, solo con i prodotti delle interruzioni.
L’interruzione attuale (quella che interessa al terapeuta) è figura di uno
sfondo implicito di interruzioni. Già O. Rank
aveva intuito la necessità di lavorare sul presente partendo proprio dal
concetto freudiano di ‘coazione a ripetere’. Se a ripetersi nel qui-e-ora è una
situazione passata, allora lavorare sul presente (su come oggi essa si presenta
piuttosto che sulla ricostruzione storica) permette di comprendere il passato..
Man mano che emergono le varie interruzioni di contatto (man mano che ‘si pela la
cipolla’), si sprigionano nel paziente vissuti di a. profonda e intensa. Si
tratta proprio dell’a. che non permette di continuare i processi di contatto e
che procura le interruzioni. L’intervento del terapeuta innanzitutto valorizza
la funzione che ha svolto quell’interruzione nella storia del paziente: rendere
onore ad un adattamento creativo che ha permesso all’O. di fare la scelta un
tempo migliore per sopravvivere. Poi il paziente viene invitato a prendere consapevolezza
di come operi oggi l’interruzione. Si permette così all’ansia di tornare a
trasformarsi in eccitazione, in energia positiva che riattiva la sequenzialità
tipica dei processi che portano al contatto.
Giovanni
Salonia, L’anxiety come interruzione
nella Gestalt Therapy in G. Salonia,V. Conte, P. Argentino, Devo sapere subito se sono vivo. Saggi di
psicopatologia gestaltica, Ed. Il pozzo di Giacobbe, pagg. 50-51
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