Uno strumento operativo che ci può
aiutare nel cammino della consapevolezza è quello che viene chiamato A-B-C, la
sigla che sta a sintetizzare tre parole:
A sta per Activatin event (il fatto)
B sta per Belief(s) system (il significato-per- me/noi)
C sta per Consequences (la reazione).
In ogni tensione relazionale è possibile
individuare una situazione, un fatto
(A), le nostre reazioni o conseguenze (C), e una motivazione (B), il significato-per-noi di quel fatto A. […]
Se si evita di confondere il fatto (A), e cioè l’occasione, con la
motivazione (B), sarà più facile capire che il cambiamento più profondo non consiste
nel cambiare il fatto (un’altra persona potrebbe domani ripresentarmi la stessa
situazione) né nello sforzarsi di modificare la nostra reazione (sono sforzi
che non portano gioia, ma risentimenti). Il vero cambiamento sta nel
comprendere e nel modificare il significato-per-me
(B) di quel fatto: in altre parole il cambiamento, anche di una nostra relazione,
richiede una microconversione, una ristrutturazione del nostro mondo
percettivo. Si tratta di una strada che permette di cogliere, all’interno delle
difficoltà, la chiamata a continui superamenti o purificazioni: sarebbe
sciocco, dicono i cinesi, pulire o cambiare lo specchio quando ritrae il tuo
viso sporco.
Giovanni
Salonia, Kairòs –
Direzione Spirituale e Animazione Comunitaria, EDB, Bologna 2006,
pp. 100-101
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