Ogni medico ha la
sensazione – forse esplicita, certamente implicita – che il rapporto con il
paziente non possa essere delimitato dalla cura intesa come diagnosi e
intervento. L’affettività (quale clima
relazionale medico-paziente) è coinvolta sin dal primo sguardo tra i due ed
attraversa come un fiume carsico tutte le parole che vengono dette: ogni parola
del paziente è un continuo decidersi tra fidarsi e non fidarsi, come ogni
parola del medico è un continuo cercare in che modo comprendere e comunicare la
diagnosi e la cura al paziente. Questo processo relazionale dentro le parole
tecniche del medico e quelle impaurite del paziente, non solo è inevitabile, ma
costituisce – ne diventiamo sempre più consapevoli – un elemento decisivo della
cura, sia perché esso stesso “farmaco”, sia come viatico all’uso dei farmaci.
Giovanni
Salonia, Presentazione in P.
Argentino, Empowerment relazionale
medico-paziente. Il paradigma della Gestalt Therapy, Idelson-Gnocchi 2016
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