La
comunicazione dell’emittente diventa più efficace quando egli pianifica il
proprio interagire. Tale principio comportamentale gli permette di usare più
adeguatamente il feedback, verbale e non verbale, dei partners in interazione
e, soprattutto, gli dà maggiori possibilità di raggiungere le mete a cui la sua
comunicazione è finalizzata. Indichiamo questa pianificazione con il concetto,
tratto dalla cibernetica, di “feed-forward”, che implica, secondo la nostra
accezione, tre elementi: 1) la meta (o le mete) ultima/e che l’emittente vuole
raggiungere con la propria comunicazione; 2) le probabili reazioni ad essa da
parte dei partners in interazione(“expectancies”); 3) i messaggi alternativi che l’emittente
pianifica per controllare le reazioni dei partners (“contingencies”). Nella
meta ultima l’emittente 1) consideri come ottenere negli ascoltatori le
reazioni desiderate, in genere la comprensione e la ritenzione dei messaggi
trasmessi; 2) calcoli le “expectancies” del “feed-forward”, cioè le probabili
reazioni degli ascoltatori ai punti più importanti della comunicazione; faccia delle stime specifiche riguardo i punti
che i partners devono possedere per raggiungere la meta ultima. In genere, le
“expectancies” riguardano la possibilità di comprensione dei messaggi da parte
degli ascoltatori, il grado del loro interesse e la loro motivazione ad
ascoltare; 3) pianifichi le “contingencies” del “feed-forward”, cioè i messaggi
che l’emittente pianifica per adattare la propria comunicazione al verificarsi
di una “expectance” particolare nei partners in interazione. Le “contingencies”
sono determinate dal feedback verbale e non verbale di questi ultimi. La scelta
di quali “contingencies” usare di volta in volta dipende dalla “expectance” che
si verifica.
Herbert Franta, Giovanni Salonia, Comunicazione interpersonale. Teoria e
pratica, LAS - Roma, 8° ristampa, settembre 2008, pagg. 94-95
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