Si
rivela molto utile (al paziente e al terapeuta) iniziare con due o tre sedute
familiari prima del lavoro personale, in modo da entrare (sia il terapeuta che
il paziente) nello sfondo in cui si è formato lo stile relazionale FOC. Anche
se – come comprensibile – i membri della famiglia tenteranno sempre di
riportare il tema del discorso sul disagio del ‘paziente designato’ (PD), nella
seduta si renderanno visibili le modalità relazioni della famiglia e, in modo
specifico, quelle della coppia genitoriale nei confronti dei figli e, in
particolare, del soggetto che soffre di FOC. Decidere se continuare con sedute
familiari o lavorare con il paziente e rivedere la famiglia dopo tempo è una
scelta delicata, che deve tenere conto del rischio di stigmatizzare come PD il
soggetto che soffre il disturbo FOC. Quando possibile, si rivela molto utile
suggerire alla coppia genitoriale di intraprendere un percorso terapeutico
parallelo, per non ostacolare – in modo inconsapevole – il percorso del figlio.
Se chi sta male è invece un genitore, allora si convoca la famiglia attuale.
Nella seduta si avrà una visione circolare di come il sintomo coinvolga non
solo il partner (che diventa, spesso, un care giver) ma anche i figli.
Il lavoro terapeutico sarà continuato o individualmente con colui che soffre o
in coppia. Un’attenzione particolare – quando portatore di un sintomo è un
genitore –
va data all’eventuale disturbo della funzione personalità: chi ha un sintomo
FOC ha la tendenza a dismettere la funzione genitoriale, creando un disagio
relazionale notevole per i figli, che possono diventare marginali (a volte
anche per la coppia), vista l’intensità e la pervasività del sintomo. Si rivela
controproducente curare la sofferenza FOC di un genitore senza lavorare sulla
funzione genitoriale. Non tanto (è ovvio) per accrescere delle responsabilità,
bensì piuttosto come risorsa per la terapia e in vista del prendersi cura dei
figli.
Giovanni Salonia, L’angoscia
dell’agire tra eccitazione e trasgressione. La Gestalt Therapy con gli stili
relazionali fobico-ossessivo-compulsivi, in GTK1 dicembre 2010, pp. 41-42
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