L’attenzione del terapeuta deve puntare a costruire un clima di
fiducia. L’obiettivo della terapia con i PBL non è quello di svelare qualcosa
di inconsapevole o di arrivare a qualche insight particolarmente
illuminante e risolutivo. Anzi, la singola seduta sembra a volte non dare alcun
risultato. In realtà, poiché si tratta di chiarire a poco a poco molte
confusioni, scopo della terapia è creare a medio e a lungo termine un clima di
fiducia e di protezione per il paziente. In altre parole, il principio per cui
il lavoro terapeutico deve focalizzare per prima la funzione-Personalità, ossia
la relazione terapeuta-paziente, per il PBL ha valore decisivo in quanto è stato
ferito proprio nel suo fidarsi delle figure significative primarie. In questo
senso, si afferma che è necessario lavorare sullo sfondo piuttosto che essere
focalizzati unicamente sulla figura. Nella mia esperienza, un segno del fatto
che si sta creando il clima fit
per la terapia – in
cui il paziente non deve difendersi perché non si sente minacciato da
fraintendimenti di ogni tipo – è il progressivo rilassamento nel suo modo di
stare seduto durante il tempo della seduta. Ricordo che nel lavoro con una paziente
abbastanza grave, quando i progressi sembravano molto lenti, un segno che il
processo terapeutico, nonostante tutto, andava avanti era dato dal modo sempre
più disteso e tranquillo in cui lei si sedeva sulla poltrona.
Giovanni Salonia, La
luna è fatta di formaggio. Traduzione Gestaltica del Linguaggio Borderline
(GTBL), in
Giovanni Salonia (ed.), La luna è
fatta di formaggio. Terapeuti
gestaltisti traducono il linguaggio borderline, ed. Il Pozzo di Giacobbe,
Trapani 2013, pp. 31-32
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