“Non ha cervello” (cioè, “non lo fa apposta”) …

Momento significativo [...], è quello in cui il bambino ‘morde il seno’: con tale gesto, egli chiude la modalità interattiva ma tranquilla del succhiare e introduce, nell’esserci-con il corpo della madre, la novità della forza dei denti. Sono molteplici le risposte che può offrire il corpo della madre ai primi morsi del capezzolo: ritirarsi, irritarsi, punire, sorridere riconsegnarsi e quant’altro. Interessante il rito della tribù degli Utku, in cui dopo i primi morsi la madre sorride e dice una sorta di ‘mantra’: “Non ha cervello” (cioè, “non lo fa apposta”).  Si tratta di un momento delicato: la risposta del corpo della madre (conferma, riconoscimento, squalifica, punizione, abbandono) segnerà l’esperienza dell’aggressività del corpo del bambino. Se la nuova forza che il bambino sta esprimendo riceve feedback corporeo negativo si blocca, producendo fantasmi di terrore, di distruttività, di cattiveria. L’aggressività di questa fase ha una sua peculiarità dovuta al fatto che è connessa con la fame e con la sopravvivenza: per tali ragioni le interruzioni hanno una gravità e un’intensità che in alcuni casi si configura come psicotica.


Giovanni Salonia, L’angoscia dell’agire tra eccitazione e trasgressione. La Gestalt Therapy con gli stili relazionali fobico-ossessivo-compulsivi, in GTK1 dicembre 2010, pp. 21-22



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