Adesso possiamo porre le due domande chiave che ci introducono
nel mondo dei silenzi degli ultimi. La prima è: come diventare sensibili, come
accorgersi degli ultimi a casa? La seconda, certamente più intrigante, è: come
prendere coscienza del modo in cui io stesso zittisco qualcuno o creo “ultimi”?
Per individuare gli ultimi in famiglia è necessario guardare
quali membri siano “centrali” e quali “periferici”. Usando l’immagine di una
chiesa old style, si tratta di
individuare chi sta sull’altare maggiore e chi su quelli minori. Pensiamo, ad
esempio, ad una situazione in cui un partner sta sull’altare maggiore e l’altro
è in atteggiamento di devota ammirazione. Il figlio dello stesso sesso del
genitore “centrale”, spesso, sta relegato nell’altare minore e diventa l’ultimo
che non ha parola e potere in famiglia. Le tante variabili su questo tema
possono essere ricondotte a due dinamiche di fondo: “centralità/marginalità” e
“alleanze”.
Giovanni
Salonia, Il silenzio di chi ci sta
accanto in M. Assenza – L. Licitra –
G. Salonia – A. Sichera, Lo sguardo dal
basso. I poveri come principio del pensare, EdiARGO, Ragusa II edizione
2006, pp. 67-68
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