Il respiro è la strada che ci permette di compiere quel lungo viaggio che ci conduce al punto da noi più lontano e più vicino: il nostro corpo e la nostra storia. Il respiro è quel flusso sotterraneo di consapevolezza che in ogni momento ci tiene aggiornati su noi stessi e sul nostro coinvolgimento con l’esistenza e con il mondo.
Respirare significa collocarsi là dove, momento per momento, accade (e si celebra) il miracolo della vita che congiunge in danza l’inspirare e l’espirare, il dentro e il fuori, l’essere-da (il primo respiro) e l’andare verso. Nel respirare – ci ricorda la Irigaray – si coniuga l’essere-con (l’aria che respiro appartiene a tutti) e l’esser-ci (respiro l’aria di tutti nel mio modo). (Ri)apprendere a respirare è un viaggio che esige la capacità di rimanere aperti alla vita attraversando la sofferenza, come è chiamata a fare ogni donna che vive il travaglio del partorire. Respirare pienamente significa sentire il pulsare della vita che respira nel mio corpo, nel corpo dell’altro, nel corpo del mondo.
Giovanni Salonia
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