I sentieri della conoscenza…


Solo un ascolto attento delle cose svela i sentieri della conoscenza, ci si imbatte però in un interrogativo di intensa crudezza e radicalità: “come conosciamo le cose? Cosa sappiamo del nostro sapere?”. Si prefigura qui un altro “precipizio” su cui la cultura contemporanea si affaccia e che coraggiosamente percorre: “la caduta del punto di vista” oggettivo e imparziale della realtà. Psicologi della Gestalt e fisici teorici hanno avuto a questo proposito un ruolo determinante. Non ci è dato un ubi consistam a partire dal quale sia possibile cogliere la totalità dell'esistente e definirlo con criteri atemporali e aspaziali. Ciò che esiste si offre alla conoscenza dell'altro sempre “in parte” e sempre all'interno di un'interazione che, mentre costituisce l'unico luogo possibile di conoscenza, ne indica già il perimetro. La percezione non può essere “visione immediata”: essa fa riferimento sempre a “parti selezionate e organizzate” in una Gestalt significativa e funzionale ai vari bisogni della persona. Ogni conoscenza è un processo relazionale nel quale gli schemi di prefigurazione dell'osservatore si adattano in modo creativo all'oggetto osservato. Le percezioni - unica modalità di accesso alle cose - possono essere condivise, ma rimangono soggettive e situate.
Giovanni Salonia

Etichette: