Una modalità di blocco relazionale è la fusione. Se la presenza dell’altro è talmente ‘confluente’ con l’organismo infantile da non permettere la distanza esistenziale per il riconoscimento, il bambino cresce fuso e indifferenziato: due mani che rimangono unite per lungo tempo alla fine si desensibilizzano! L’energia che dovrebbe emergere come spinta alla differenziazione rimane indistinta e provoca una rigida fusione. Se l’interruzione avviene quando è già iniziato il riconoscimento dell’altro, sono possibili due modalità relazionali disfunzionali: la figura genitoriale può cioè rimanere un ‘Tu onnipotente’ o nel registro del prendersi cura (modalità relazionale dipendente) o in quello della minaccia e della cattiveria da cui difendersi (modalità relazionale persecutoria).
Giovanni Salonia
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